Boëly à la croisée des chemins
Boëly all’incrocio dei cammini.
Quali siano gli avvenamenti storici importanti, compresa la Rivoluzione Francese, un’arte evolve principalmente per se. All’incrocio di due mondi, il percorso e l’opera di Alexandre P. F. Boëly (1785-1858) ne danno una grande dimostrazione. Questo rampollo di musicisti del re a Versailles ha visto il suo destino assicurato di bambino prodigio avviarsi verso una riconversione parigina ardua. Poco interessato alla tradizione vocale italiana che gli svela suo nonno (coautore dei Solfèges d’Italie), questo tastierista e musicista da camera si costruisce con Clementi, Haydn e Mozart, si afferma beethoveniano di avanguardia poi scopritore di Bach (certi considerano l’organista come un “Bach rinato”). Contemporaneo di Weber, dimostra anche un intuito notevole del “pezzo romantico”, ma la sua longevità lo fa sparire dopo Chopin e Schumann, da lì la difficoltà per collocarlo. In tempi agitati, quel discreto sedentario potrebbe essere un intermedario accorto e un vero Europeo in arte. Saint-Saëns e la generazione del “rinnovamento della musica strumentale” lo hanno capito bene.
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data di pubblicazione : 26/09/23