Les quatuors à cordes de Durosoir. Une analyse de style
Lucien Durosoir, autore di tre quartetti d’archi (in 1920, 1922 e 1933-1934), si rivela a questo titolo come un uomo del suo tempo – la produzione francese di quartetti si intensifica in modo significativo alla fine del Novecento. È ciò che questo articolo si dà da studiare, procedendo ad un’analisi di stile dimostrando l’evoluzione storica dei suoi criteri. Se tocca al compositore di quartetti di arbitrare scelte di consistenza, quelli di Durosoir lo portano verso la concezione di una consistenza densa, spesso polimelodica (e poliritmica), non gerarchizzata. Perché la composizione di un quartetto riveste poste di gioco di linguaggio, inoltre si realizza che Durosoir non ha, in queste opere, nulla di un musicista atonale. Spesso giudicabile di un’analisi tonale o modale, nessun quartetto ceda alle tentazioni neoclassiche. Del resto il genere del quartetto permette al compositore di affrontare specificamente la relazione della forma e del materiale. Ora se tutto, nel Quatuor n°1, può capirsi come sviluppo (di cui la scrittura contrappuntica appare in quanto il modo essenziale), i Quatuor n°2 e 3 conteneranno questa tendenza per sostituirvi qualche volta una logica dell’interruzione o dell’alternanza. Aggiungiamo che Durosoir, quando è preoccupato dal materiale, dimentica qualche volta di essere lirico. Gli ultimidue Quatuors saranno l’occasione di “melodizzare” i procedimenti lineari, come se considerando prima il quartetto una posta in gioco di composizione, Durosoir si fosse ricordato soltanto dopo che era stato violonista.
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data di pubblicazione : 26/09/23