Trio con pianoforte in sol minore op. 3 n. 3
Vivace – Andante cantabile. Quasi Adagio – Minuetto. Non tanto presto – Finale. Allegro agitato
In Francia, all’inizio dell’Ottocento, il trio con pianoforte adotta generalmente la tessitura di una sonata per pianoforte con accompagnamento di violino e violoncello. Basti questo a indicare l’originalità dei Trii op. 3 di Onslow, composti prima del 1807, pubblicati nel 1808-1809 e dedicati a Dussek, con il quale il compositore aveva studiato ad Amburgo nel 1799-1800. Gli archi sono qui trattati come strumenti autonomi che dialogano liberamente con la tastiera, anche se il violoncello interviene regolarmente a rafforzare i bassi del pianoforte. Il primo movimento del Trio n. 3 in sol minore rivendica immediatamente questa emancipazione, con un’elaborata melodia esposta dagli archi. Il violoncello si fa carico poco dopo del secondo tema, dal carattere leggero e spigliato, ripreso dal violino e per ultimo dal pianoforte. Effettivamente questo trio illustra la progressiva evoluzione dal classicismo al romanticismo. Gli eleganti arabeschi e l’armonia dell’Andante cantabile guardano ancora a Mozart, ma si combinano a rapide scale e a vigorosi ritmi puntati. Benché radicato nel classicismo viennese, il leggero e spiritoso Minuetto è disseminato di incursioni nelle tonalità minori che ne velano il clima aprioristicamente sereno. La parte centrale evoca inoltre molto più il moderno valzer che una danza dell’Ancien Régime. La partitura è costellata nella sua interezza di effetti teatrali: contrapposizioni di sfumature e di registri, audacie armoniche, contrasti ritmici. Nel Finale di grande chiarezza, basato su temi nettamente delineati, il discorso è ulteriormente drammatizzato da pause inattese e dalla cupa agitazione della coda.
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Napoleone e la musica
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data di pubblicazione : 25/09/23
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