Pauline THYS

Figlia del compositore lirico Alphonse Thys (1807-1879), prix de Rome nel 1833 e pilastro della SACEM (l’Associazione francese degli autori, compositori ed editori di musica), Pauline Thys ha appena vent’anni quando il suo primo album di canzoni viene pubblicato presso Heugel. A questi brani destinati ai salotti borghesi si aggiungono ben presto opere sceniche, di cui scrive sia la musica sia i libretti: La Pomme de Turquie (Bouffes-Parisiens, 1857), L’Héritier sans le savoir (1858), Quand Dieu est dans le mariage, Dieu le garde, La Perruque du Bailli (1861). Le Pays de cocagne, opéra-comique in due atti su libretto di Pittaud de Forges (Théâtre-Lyrique, 1862), segna un primo momento di interruzione della sua produzione. Questa fase di silenzio, che dura una decina di anni, è probabilmente da attribuire alla sua situazione famigliare (nel giugno 1860 si sposa) e ha termine nel 1875 con la prima di Fruit vert all’Athénée. Nello stesso teatro Pauline fa rappresentare Le Mariage de Tabarin (1876), prima di cogliere varie opportunità in Europa: Le Cabaret du pot-cassé viene rappresentato per la prima volta a Bruxelles (Fantaisies-Parisiennes, 1878) e Nedjeya a Napoli (1880), mentre Les Bonnes Bêtes viene tradotto per un teatro berlinese nel 1884. Questa pièce in quattro atti sarà pubblicata con il suo secondo cognome coniugale: dopo avere divorziato nell’ottobre 1885, Pauline si risposa nel 1886 con Charles Marque du Coin. Intanto, fa eseguire la sua opera in cinque atti Judith (1883) in versione da concerto e fa rappresentare la prima dell’Éducation d’Achille al teatro di Nantes (1884). La Loi jaune (Liegi, 1887) è il suo ultimo lavoro degno di nota: a quanto pare anche il secondo matrimonio finisce per distrarla dalla produzione musicale, come era successo con il primo. Muore a Ixelles-des-Bruxelles il 5 settembre 1909.