Femmes de légende, trois pièces pour orchestre

Nel decennio precedente la Grande Guerra, Mel Bonis si guadagna un posto nella vita musicale parigina. Rimasta lontana dai salotti e dai concerti a partire dal suo matrimonio nel 1883, presa dall’educazione dei suoi figli, la musicista riappare in pubblico all’inizio del nuovo secolo per far conoscere la propria musica da camera e i suoi pezzi per pianoforte. I primi successi la spingono a portare avanti il proprio percorso artistico e a cimentarsi nel campo sinfonico; sente allora la necessità di completare presso Charles Koechlin (1908-1909) la propria formazione musicale, interrotta vent’anni prima. Sebbene i tre brani che formano oggi il ciclo sinfonico delle Femmes de légende – pubblicato per la prima volta nel 2018– non siano datati, li si può collocare dopo quelle lezioni di orchestrazione moderna. La maestria della scrittura orientaleggiante, l’ampiezza della compagine orchestrale e l’ambizione simbolista dei soggetti rendono impossibile dubitarne. Le versioni pianistiche di Salomé (per pianoforte solo) e del Songe de Cléopâtre (per pianoforte a quattro mani) risalgono peraltro al 1909. Il fatto che queste partiture siano rimaste inedite potrebbe trovare una spiegazione nel cocente insuccesso subito da Mel Bonis ai Concerts Colonne nel 1910: profondamente delusa dall’accoglienza ricevuta dalla sua Fantasia per pianoforte, avrebbe allora pensato di smettere di comporre. Non lo fece, ma cessò di proporre i propri lavori sinfonici e abbandonò il progetto di orchestrare i suoi sette pezzi dedicati a grandi figure femminili (di Omphale rimane solo un abbozzo).