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Trio per archi in fa maggiore op. 2 n. 3

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Allegro – Menuet : Andante. Trio : Allegro – Adagio – Rondeau : Allegretto

Non sappiamo per quali ragioni Hyacinthe Jadin, pianista di fama, abbia cominciato a comporre lavori per formazioni di strumenti ad arco intorno alla metà degli anni Novanta del XVIII secolo. A chi erano destinati questi pezzi – quartetti e trii – pubblicati a partire dal 1795? È probabile che a questo nuovo orientamento non sia estraneo il posto che Jadin occupa appunto nel 1795 al Conservatorio di Parigi, e che agevola sia la pubblicazione delle sue opere – per mezzo della stamperia del Conservatorio – sia il contatto con i maggiori artisti del tempo. I tre trii dell’op. 2, pubblicati nel 1797, sono del resto dedicati “all’amico Kreutzer”, violinista di fama internazionale. Il terzo trio dell’op. 2 è l’ultimo pezzo che Jadin destina a questa compagine strumentale: le rare partiture da lui prodotte prima della sua morte precoce sono dedicate al quartetto o al pianoforte (sonate e concerto). Scritto per violino, viola e contrabbasso, questo lavoro, in quattro movimenti, affida naturalmente al violino la parte più brillante e virtuosistica, ma senza affatto relegare gli altri due strumenti al semplice accompagnamento. Le loro parti sono spesso impegnative; se il contrabbasso marca l’armonia in pizzicato nelle prime battute dell’“Adagio”, il dialogo tra i tre strumenti riprende appieno una volta esposto il tema. Sebbene la tonalità dichiarata sia fa maggiore, Jadin gioca quasi per l’intera durata del trio con il relativo minore, facendoci viaggiare, con le sue melodie luminose, in un mondo la cui leggerezza cela una dolce malinconia.

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/26069

data di pubblicazione : 25/09/23



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