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Fausto

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Opera semiseria in 4 atti su testo di Goethe; prima rappresentazione al Théâtre-Italien di Parigi (salle Favart), 7 marzo 1831. Libretto della compositrice, tradotto da Luigi Balocchi.

Fausto riunisce due condizioni estremamente rare nel paesaggio lirico romantico. È l’opera di una donna e, sebbene italiana per lingua, stile e genere, è stata composta da una francese. La sua genesi pare risalire alla fine degli anni ’20 dell’Ottocento: Louise Bertin pubblica infatti già nel giugno 1826, per i tipi di Maurice Schlesinger, un’Ultima scena di Fausto, frammento lirico ascoltato nei salotti nel successivo mese di novembre. A questa data i quattro atti dell’opera sono già composti? La loro programmazione al Théâtre-Italien di Parigi non si profila che nel marzo 1830, quando devono essere sostenuti in particolare da Rosmunda Pisaroni (Fausto) e Maria Malibran (Margarita). Nel frattempo, Hector Berlioz ha pubblicato le sue Huit Scènes de Faust (1828). La prima del 1830 viene rinviata, probabilmente a causa del rifiuto della Malibran di interpretare l’opera, e occorre attendere ancora un anno prima di veder nascere Fausto al Théâtre-Italien. La distribuzione vocale ne risulta sconvolta: inizialmente pensato per un contralto, il ruolo principale è infine affidato al tenore Domenico Donzelli. Nonostante un allestimento curato e una ricezione piuttosto clemente – che loda in particolare l’originalità della partitura – l’opera scompare dal cartellone dopo tre rappresentazioni, per non essere più ripresa. Certi articoli di stampa lasciano supporre che la causa del naufragio sia un’interpretazione mediocre. L’opera permette tuttavia alla compositrice di dimostrare un savoir-faire che le guadagna l’ammirazione di Victor Hugo e le apre le porte dell’Opéra di Parigi (La Esmeralda, 1836).

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data di pubblicazione : 29/01/24



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