Trio con pianoforte n. 2
Allegro moderato – Adagio – Vivace – Allegro vivace
Pubblicato nel 1883 dall’editore parigino Durand, il Trio con pianoforte n. 2 di Benjamin Godard è dedicato al compositore norvegese Edvard Grieg, il quale a sua volta dedicò al collega francese la propria Vieille Romance norvégienne avec variations op. 51. Di grande espressività, l’opera è caratterizzata da una notevole intensità drammatica mescolata a un esasperato lirismo, tipico dello stile di Godard. Il trio si apre su una melodia cantabile di ampio respiro, la cui scioltezza ritmica e i grandi intervalli, che spezzano qua e là la regolarità di linee legate e semplici, fanno pensare alla musica di Schumann, la cui influenza si avverte in tutte le opere di Godard. Questa frase, enunciata dapprima al violoncello e poi ripresa al violino, è accompagnata da un’ondata di semicrome agitate del pianoforte, che pure ricordano la scrittura del compositore tedesco. Al pianoforte viene poi affidato un secondo tema dai contorni cromatici, tinto di armonie di grande ricchezza, che viene ripreso dal violoncello e poi dal violino. Anche l’Adagio è intriso di inflessioni melodiche cromatiche, ma si tratta di una pagina luminosa, che s’incupisce solo per qualche battuta al centro del movimento. Il Vivace è uno scherzo dalla scrittura lieve e ludica, la cui animazione deriva, in particolare, dalle sue articolazioni puntate e dal suo vorticoso motivo di ricami in trioli, che passa da uno strumento all’altro. Il Trio si conclude con un finale dal veemente ritmo puntato e dal clima tempestoso, che rimanda stavolta all’opera di Brahms.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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