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Quintetto per pianoforte e archi op. 1

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :

Allegro molto moderato – Scherzo – Adagio molto maestoso – Allegro molto

Stanco dell’insegnamento di Victor Massé che insiste a volerlo indirizzare alla musica drammatica, Alexis de Castillon sceglie la musica da camera come suo campo d’elezione. Sdegnando i propri lavori precedenti, designa come op. 1 il suo Quintetto per pianoforte e archi, composto nel 1863-64 e pubblicato nel 1865. Castillon vi afferma il proprio gusto per la musica di Robert Schumann, e sarà appunto la Société Schumann a garantirne la prima esecuzione il 10 marzo 1870, alla Salle Érard. Benché di notevoli dimensioni, l’Allegro iniziale dispiega una forma sonata chiaramente leggibile. Scritto nella medesima tonalità, mi bemolle maggiore, dell’op. 44 di Schumann, colpisce soprattutto per la pienezza del suo primo tema, enunciato da unisoni numerosi e intensi. Più animata, la seconda idea cerca di imporsi con un ritmo puntato condiviso da tutti gli archi ed è poi ripresa con un lirismo generoso e travolgente. Dopo uno Scherzo di grande vitalità ritmica, Castillon sceglie di collegare senza soluzione di continuità l’Adagio e il Finale, peraltro già unificati da temi ciclici. L’idea di partenza, che Vincent d’Indy assimila a «una sorta di canto religioso», è presentata nella cupa tonalità di la bemolle minore e annunciata da due quinte successive solenni e austere. Castillon riprende tale idea quale tema principale dell’Allegro molto, rischiarato dal ritorno del mi bemolle maggiore. In questo lavoro parzialmente ciclico il compositore lascia intravedere la vera natura della sua personalità, inventiva e chiaramente predisposta ad aderire alle idee di César Franck.

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/5904

data di pubblicazione : 25/09/23



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