Salta al contenuto principale

Suite per flauto e pianoforte

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :
Personne(s) liée(s) :

Prélude – Scherzo – Menuet – Romance – Final

La Suite per flauto e pianoforte venne eseguita per la prima volta il 13 gennaio 1892 alla Société nationale de musique dal suo dedicatario, il flautista Paul Taffanel. Ma l’ispirazione del brano venne sicuramente dall’altro interprete, al pianoforte, di quella prima esecuzione: Camille Saint-Saëns, che una settimana dopo lo eseguì nuovamente durante una serata particolare da lui stesso organizzata. Vi si ritrova infatti, sei anni dopo la Suite per violoncello op. 16 del professore della compositrice, un’ispirazione analoga, intesa a rendere onore al Grand Siècle e alle sue suites di danze, pur con l’ausilio di una sensibilità moderna. Tuttavia, Grandval non si inoltra quanto il suo modello nel terreno del pastiche, rimanendo sempre – persino nel Menuet – nel cuore del romanticismo. Del resto, gli arpeggi introduttivi ricordano chiaramente la scrittura di Frédéric Chopin – altro insegnante della viscontessa di Grandval –, così come certi passaggi del Finale, che evocano la Sonata in si minore op. 58 del compositore polacco. Il brano viene pubblicato nel 1876 da Richault. Il 21 giugno 1878, viene scelta proprio quest’opera per rappresentare il lavoro della compositrice nell’ambito dei concerti ufficiali di musica da camera organizzati al Palazzo del Trocadéro per l’Esposizione universale. La “Revue et Gazette musicale de Paris” segnala allora: “M. Taffanel ha eseguito con la sua consueta perfezione e la sua bella qualità del suono questa musica elegante, distinta, piena di graziosi dettagli, e il pubblico ha fatto una gran festa all’opera e all’interprete. Dei quattro (sic) brani, ci ha colpito soprattutto la Romanza, una pagina fine e affascinante”.

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/65155

data di pubblicazione : 11/01/24



Effettuare una ricerca