Salta al contenuto principale

Airs bohémiens

Compositore/i :
Date :
Instrument(s) :

Cette pièce, formant l'op. 20 de Pablo de Sarasate, a été écrite en 1878 et orchestrée dans une version concertante en 1881.

Nell’agosto 1877, quando porta a termine la composizione degli Airs bohémiens, Pablo de Sarasate è al culmine della propria fama. Il violinista spagnolo, virtuoso itinerante per eccellenza, riscuote grandi successi in Europa e nelle Americhe. Pur non propugnando direttamente un europeismo musicale, sembra peraltro impregnarsi delle identità nazionali dei Paesi che via via attraversa. Gli Airs bohémiens op. 20 ne sono un esempio perfetto, improntati come sono agli accenti e all’anima stessa della musica ungherese, al punto di incorporare temi che il musicista afferma di trarre dal folklore zigano. In realtà, la loro provenienza è più complessa, come dimostra una lettera di scuse scritta da Sarasate nel 1883 a Elemér Szentirmay, il quale rivendicava la paternità di uno di questi temi. Resta comunque il fatto che è dall’Est che il compositore sembra trarre la sostanza di tale identità ‒ ritmi sincopati, plasticità delle frasi melodiche ‒, alludendo alla tradizione dell’improvvisazione e a tutta la sua forza per mezzo della contrapposizione tra il lassan e il friska, che Jankélévitch analizzava come un’opposizione di “due pathos contrastanti”, di “due stati d’animo contraddittori”. Con questa virtuosistica fantasia folklorica, nella linea di Liszt, Sarasate firma dunque in qualche modo un manifesto per la libertà dalle costrizioni della forma, avvertendo l’esecutore, in margine alla partitura, che deve assumere il ruolo del prismas, il primo violino dell’orchestra zigana, e che è “impossibile indicare con esattezza l’interpretazione di questo pezzo”, che va infatti essere “eseguito molto liberamente, quasi ad libitum, secondo la personalità di ciascuno”.

Permalink

https://www.bruzanemediabase.com/it/node/67118

data di pubblicazione : 11/01/24



Effettuare una ricerca