Valse lente
Pubblicata a Parigi da Costallat nel 1908, cinque anni dopo l’assegnazione a Laparra del Grand Prix de Rome e poco dopo il suo ritorno da Villa Medici, la Valse lente appartiene a un periodo in cui il compositore torna gradualmente al repertorio pianistico e alla musica da camera. Laparra si era fatto conoscere in ambito teatrale con l’opera Peau d’âne (1899) e il dramma lirico La Habanera (1908). Questo breve pezzo per pianoforte fu ripubblicato da Album Musica per promuovere il racconto lirico La Jota (1911): l’editore lo descrisse come “un valzer di delicata grazia”. Il suo grado di difficoltà tecnica relativamente basso fa pensare che Laparra lo destinasse al grande pubblico. Sebbene la maggior parte della produzione del compositore attesti il suo amore per la cultura spagnola, la Valse lente la evoca solo in una sottile ripetizione di note nel tema principale. Questo tema suggerisce una sorta di ancheggiamento nel classico passo di valzer. Soprattutto, il brano è intriso di una dolce malinconia, espressa in particolare nella melodia alla mano destra, che si sviluppa ora in motivi concisi, in sé conclusi, ora in un flusso di crome che salgono al registro acuto prima di ritornare, ineluttabilmente, a quello mediano. Una sezione centrale offre lo sviluppo di questo materiale tematico, dapprima più interrogativo, poi dispiegato in accenti romantici. Il ritorno del tema chiude il brano in un dolce ondeggiamento in cui la melodia si dissolve gradualmente.
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data di pubblicazione : 29/01/24
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