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Quartetto con pianoforte in sol minore

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Allegro – Andantino ma scherzando – Molto adagio – Allegro

Roger-Ducasse iniziò il Quartetto con pianoforte in sol minore nel 1899, quasi contemporaneamente al Quartetto per archi in re minore (1900), inteso come omaggio al suo venerato maestro Gabriel Fauré. Il compositore impiegò nove anni per completare il Quartetto per archi n. 1 (1909), dodici anni per il Quartetto per archi n. 2 e tredici per il Quartetto con pianoforte (1912). L’opera si articola in quattro movimenti solidamente costruiti e omogenei. Benché abbia un tono a volte magniloquente, è pervasa di vibrante ardore e attesta anche una certa ricerca di sensibilità. Il primo movimento, Allegro, è ritmico e imperioso e ricorda lo stile di Fauré, infondendo energia e vivacità in un discorso ora omofonico e verticale, ora fatto di scambi in sovrapposizioni orizzontali. Descritto dalla stampa come “un’elegante passeggiata nel giardino delle tonalità”, il secondo movimento, Andantino ma scherzando, utilizza i diversi modi di suonare dei tre diversi archetti alla ricerca di colore ed espressività. Il Terzo movimento, Molto adagio, si presenta come un lamento delicato, dignitoso e puro, che si collega direttamente al Finale. Infine, il quarto e ultimo movimento, Allegro, riprende alcuni temi dei movimenti precedenti con una verve brillante e particolarmente ritmica. L'opera fu eseguita per la prima volta il 26 marzo 1912. È dedicata a Marguerite Long, pianista virtuosa e amica del compositore (1874-1966).

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/68003

data di pubblicazione : 29/01/24



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