Sonate dramatique "Titus et Bérénice" per violoncello e pianoforte
La partitura è preceduta dalla seguente sinossi: “Tito, che amava appassionatamente Berenice e anzi, a quanto si credeva, le aveva promesso di sposarla, l’allontanò da Roma, contro il volere proprio e quello di lei, fin dai primi giorni del suo impero” (Prefazione di Bérénice di Racine).
Primo movimento: “Incertezza di Tito... passione.... speranza di piegare Roma che ‘Per una legge che non può essere mutata / col suo sangue nessun sangue straniero ammette’ (Racine).” – Secondo movimento: “Appartamenti di Berenice. Le sue ancelle con i loro canti e le loro danze si sforzano di distrarla.” – Terzo movimento: “Berenice sa tutto... Tito, nonostante il proprio amore, la sacrifica all’Impero. Berenice: ‘Mi agito, corro, languente, avvilita / La forza m’abbandona e il riposo m’uccide (Racine).’ – Quarto movimento: “Il terribile momento s’avvicina, la separazione si compirà. Scena d’amore – strazi. Tito: ‘Questo giorno ogni altra cosa supera. Mai, lo confesso / Voi foste con tanta tenerezza amata / E mai…’ Berenice: ‘Voi m’amate, me lo ribadite / E tuttavia io parto e voi me l’ordinate! Ah, crudele! Per pietà, meno amore dimostratemi.’(Racine)”.
Quest’opera, pubblicata nel 1898, ha la peculiarità di coniugare il tradizionale genere della sonata a un procedimento narrativo. “Drammatica”, la partitura narra la vicenda di Tito e Berenice basandosi su una citazione dalla tragedia Bérénice di Racine (1670). Ognuno dei movimenti evoca tuttavia più un momento del racconto che un’azione continua. L’opera, dedicata al violoncellista Charles Furet, si distingue per i contrasti e il grande respiro espressivo, ottenuti per mezzo di scritture ampie e di grande varietà. All’introduzione misteriosa segue un Moderato che dispiega una bella melodia, lungamente sviluppata. Esso cede il posto a un Molto movimento cupo e contrastante. Per l’animazione ritmica, la leggerezza, l’atmosfera di mistero, il secondo movimento Vivace evoca lo scherzo di tipo mendelssohniano. La sezione centrale è contraddistinta da un basso ostinato. Dopo un corale nell’acuto del pianoforte ritorna la sezione, alterata, iniziale. Il terzo movimento è un Lento, tristamente. Il tono di lamentazione è reso da espressivi cromatismi. A poco a poco la scrittura si fa più carica e acquista intensità. Silenzio... Il violoncello declama un “recitativo” che ripresenta il canto di lamentazione. Con la sua ondata di arpeggi e la continua linea melodica al violoncello, il quarto movimento Allegro molto movimento sprigiona una grande forza drammatica. Nella parte Ben cantando, meno affannosa, il pianoforte fa da controcanto al violoncello. Dopo violenti contrasti, riappare il tema iniziale, che introduce il Molto appassionato conclusivo, di un’espressività esacerbata.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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