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Phantasiestück über Motive aus Rienzi S. 439

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Liszt e Wagner s’incontrarono a Parigi un anno e mezzo prima dell’allestimento di Rienzi, l’ultimo dei tribuni, rappresentato a Dresda il 20 ottobre 1842. Wagner ottenne il suo primo vero successo con questo dramma concepito sul modello del grand opérafrancese, la cui azione si svolge a Roma attorno alla metà del Milletrecento. Nel 1844 Liszt assistette a una rappresentazione di Rienzi. “L’emozione quasi ammirata che egli mi espresse senz’ambagi mi riscaldò il cuore e mi colpì profondamente. Da quel giorno in poi si moltiplicarono i segni del suo interesse nei miei confronti”, scrisse Wagner ne La mia vita. Infatti Liszt difese calorosamente la sua musica, allora poco eseguita in Germania. La Fantasia su temi di Rienzi (1859) utilizza tre elementi tematici, ripetuti in differenti contesti pianistici. Liszt ne modifica talvolta l’armonia (spesso in maniera più audace dell’originale) e li concatena tramite accordi inattesi. Il primo elemento, udito fin dalle battute iniziali, riprende l’esortazione di Rienzi “Santo spirito cavaliere” (atto III), che incita il popolo alla lotta. Il secondo proviene dalla nobile preghiera che Rienzi canta dopo essere stato scomunicato (atto V). Questi temi appaiono già nell’ouverture dell’opera. Il terzo motivo, accompagnato da accordi ribattuti, viene esposto nella seconda metà della Fantasia: si tratto dell’appello alla lotta lanciato dal tribuno (atto I), affinché Roma ritrovi la sua supremazia. In realtà Liszt basa la propria partitura esclusivamente su melodie associate a Rienzi, incarnazione della grandezza e della caduta dell’eroe romantico.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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