Lakmé
La prima rappresentazione di Lakmé all’Opéra Comique il 14 aprile 1883 fu un trionfo. Il libretto di Edmond Gondinet e Philippe Gille aveva tutto per affascinare un pubblico avido di esotismo; nell’India di fine Ottocento l’amore tra la figlia di un brahmano e un ufficiale inglese è destinato a un esito tragico. Lakmé si avvelena quando capisce che Gérald rischia di lasciarla per raggiungere il suo reggimento. La voluttà dell’Oriente ha solo un fascino effimero, ha avvertito Frédéric, compagno d’armi di Gérald. Vien fatto di pensare a Madama Butterfly di Puccini, in cui l’amore di una giovane giapponese per un bel tenente americano avrà lo stesso epilogo. Al fine di contrapporre le due culture, Delibes caratterizza il mondo indù mediante ammalianti melismi, colori armonici e orchestrali orientaleggianti, evitando però l’illustrazione dozzinale. La musica associata agli inglesi si contraddistingue per la schiettezza dei ritmi e delle linee. Come Bizet in Carmen, il compositore introduce talora tocchi comici (in particolare la figura di Mistress Bentson, la puritana governante inglese, nel quintetto “Quand une femme est si jolie”, scena del mercato all’inizio dell’atto II) che allentano la tensione drammatica e offrono un opportuno contrasto. La partitura deve molto del proprio successo alla sontuosità melodica. La “Légende de la fille du Paria” (comunemente nota come “aria delle campanelle”), che evoca in realtà il futuro destino di Lakmé, rimane la scena più celebre. Ma nel complesso tutte le arie e i duetti attestano un’analoga qualità d’ispirazione.
Documenti e archiv
Illustrazione a stampa, Immagine di scena, Fotografia
Sybil Sanderson en Lakmé (Delibes)
Livret de mise en scène
Lakmé [mise en scène]
Cartolina da collezione
Delibes et Lakmé (carte)
Immagine di scena
Scène de Lakmé (duo de l'acte III)
Permalink
data di pubblicazione : 25/09/23
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