Léon BOËLLMANN
1862 - 1897
Compositore, Organista, Giornalista
Dopo aver manifestato spiccate doti musicali, nel 1875 Léon Boëllmann lascia la natia Alsazia per studiare all’École Niedermeyer. La sua padronanza della scrittura contrappuntistica e delle strutture formali è, secondo ogni evidenza, debitrice dell’insegnamento di Eugène Gigout (armonia) e di Gustave Lefèvre (composizione). Terminati gli studi, Boëllmann viene nominato organista del coro della chiesa di Saint-Vincent-de Paul, di cui diventa successivamente titolare del grande organo (1887). Alcuni dei suoi pezzi più noti, composti per quel Cavaillé-Coll (Suite gothiqueop. 25, 1895; Deuxième Suite op. 27, 1896; Fantaisie dialoguée pour orgue et orchestre op. 35, 1896), si riallacciano alla tradizione dell’organo sinfonico di Charles-Marie Widor e Alexandre Guilmant. In parallelo a queste partiture destinate al concerto, Boëllmann ha composto opere vocali sacre: Sei Mottetti, tre Tantum ergo, Laudate Dominume Veni Creator. Ma la sua attività si dispiega anche al di fuori della chiesa. Ne sono testimonianza il Quartetto per archi, una trentina di mélodies, alcuni pezzi per pianoforte, le Variations symphoniques per violoncello e orchestra op. 23 (1892) che hanno avuto ruolo determinante per il riconoscimento del compositore, e la Sonata per violoncello e pianoforte op. 40 (1897 circa). Amico di numerosi musicisti (Gounod, Saint-Saëns, Massenet, Fauré), scrittori (Proust) e pittori (Chaigneau, Sérusier), Boëllmann scrisse recensioni per “L’Art musical”, “Le Guide musical” e “La Vérité”. Affetto di tisi, morì poco dopo aver compiuto i trentacinque anni.
Documenti e archiv
Ritratto, Fotografia
Léon Boëllmann (photo Reutlinger)
Partitura manoscritta
Liber amicorum de Jules et Marguerite Griset
Epistolario, Documento manoscritto
Lettres de Léon Boëllmann à Jules Griset
Pubblicazioni scientifiche
Pubblicazione