Henri DUPARC
1848 - 1933
Compositore
Nella storia della musica Duparc appare come un’eccezione. Allievo di Franck al Collegio dei Gesuiti, riceve tutta la propria istruzione da questo maestro senza mai entrare al Conservatorio. Pur partecipando alla fondazione della Société nationale de musique (1871), non vi ricopre alcun incarico ufficiale. All’influsso di Franck si somma quello di Liszt e soprattutto di Wagner, che Duparc scopre probabilmente ai Concerts Pasdeloup. In seguito assiste alla prima de L’Oro del Reno e de La Valchiria a Monaco, si reca a Bayreuth nel 1883 e nel 1886. Autore di una Sonata per violoncello e pianoforte, di alcune pagine pianistiche, di un mottetto per tre voci e organo, del poema sinfonico Lénore (1875), deve tuttavia la celebrità alle sue diciassette mélodies. In questo corpus spiccano Chanson triste, Soupir, Extase, Élégie, Phidylé e soprattutto le due mélodies su poesie di Baudelaire: L’Invitation au voyagee La Vie antérieure che è, nel 1884, la sua ultima partitura compiuta. Dopo quella data il compositore realizza ancora l’orchestrazione di una manciata di mélodies, trascrive per due pianoforti alcune opere per organo di Bach e di Franck. La musica seguita tuttavia a ossessionarlo. Dal 1879 al 1912 Duparc lavora all’opera La Roussalka senza terminarla e distrugge tutto ciò che compone. Affetto da iperestesia, viene colpito da cecità e paralisi. La tensione tra l’identità francese e il fascino per Wagner ha forse contribuito alla sua costante denigrazione di se stesso. Nondimeno Duparc ha saputo elaborare uno stile vocale, una scrittura pianistica e un linguaggio armonico la cui ricchezza, sottigliezza e originalità rimangono uniche.
Focus
Documenti e archiv
Epistolario, Documento manoscritto
Lettres d'Henri Duparc à Jules Griset
Pubblicazioni scientifiche
Pubblicazione