Georges HÜE

Nato in una famiglia di architetti, Georges Hüe riceve i consigli di Gounod, quindi entra al Conservatorio di Parigi, dove studia organo con Franck, contrappunto con Paladilhe e composizione con Reber. Nel 1879 vince il prix de Rome con la cantata Médée, quindi ottiene il suo primo successo con l’opéra-comique Les Pantins (1881). Fin dagli esordi Georges Hüe rifiuta l’estetica naturalista a cui si rifanno tanti suoi colleghi. La sua “leggenda sinfonica” Rubezahlgli merita nel 1886 il Prix de la Ville de Paris; essa sviluppa un universo incantato, al pari delle opere Titania del 1903 e Riquet à la houppe del 1928. Nel catalogo di Hüe figurano anche le opere Le Roi de Paris (1901), disseminata di pastiches di musica barocca, Le Miracle (1910) e Dans l’ombre de la cathédrale (1921), il suo maggiore successo, nella quale fa uso del canto gregoriano. Georges Hüe compone numerose mélodies i cui testi sono firmati Hugo, Silvestre, Mendès, Bourget, Gauthiers-Villars, Ronsard, Samain, Klingsor o Lahor. È appunto nella musica vocale che egli dà il meglio di sé, anche se scrive alcuni lavori orchestrali, musica da camera e per pianoforte. Il suo interesse per l’Asia è percepibile nei Poèmes japonais (1922) e nel ballet-pantomime Siang-Sin (1924). Lo stile di Hüe si mantiene relativamente tradizionale, a dispetto dell’influsso esercitato da Wagner sul musicista e nonostante l’evoluzione del suo linguaggio negli anni Dieci, periodo in cui Hüe si avvicina alla corrente impressionista. Eletto all’Institut de France nel 1922 sul seggio di Saint-Saëns, Hüe presiede successivamente l’Académie des beaux-arts.