Charles KOECHLIN

Nato da una famiglia di industriali alsaziani, è allievo dell’École polytechnique. Affetto da tubercolosi, deve rinunciare a una carriera militare. Entra al Conservatorio di Parigi nel 1890. La classe di contrappunto di Gédalge stimola il suo interesse per Bach, quella di storia della musica di Bourgault-Ducoudray la sua curiosità per la modalità e il canto popolare. Koechlin studia composizione con Massenet, quindi con Fauré che lo segna profondamente. Straordinariamente erudito, pubblica recensioni musicali, numerosi articoli teorici, opere su Debussy e Fauré, un Traité de l’harmonie e un Traité de l’orchestration che fa tuttora testo. Il didatta, il teorico e il musicologo hanno per molto tempo occultato il compositore, la cui musica inizia a essere suonata davvero solo negli anni Trenta. Koechlin ha forse pagato così per la propria indipendenza, la propria indifferenza alle mode e alle scuole? Sontuoso orchestratore, egli ha nondimeno plasmato un linguaggio originale, che utilizza talvolta la politonalità e l’atonalità così come complesse sovrapposizioni ritmiche. Koechlin lascia un catalogo di oltre duecento composizioni che includono tutti i generi a eccezione dell’opera lirica. Scrive “musica pura”, così come musica a programma. In questa categoria rammentiamo in particolare la raccolta pianistica Les Heures persanes da Loti, i poemi sinfonici En mer, la nuit da Heine, Le Buisson ardent da Romain Rolland e soprattutto Le Livre de la jungle da Kipling. Iniziato nel 1899, terminato nel 1940, questo vasto ciclo è considerato il vertice della sua opera sinfonica.