Henri VIEUXTEMPS

Nato a Verviers nel Belgio, Vieuxtemps apprende i rudimenti del violino con il padre, musicista dilettante. Prosegue gli studi con Lecloux-Dejonc e poi con Bériot a Parigi tra il 1829 e il 1831. Studia composizione con Sechter a Vienna (1833-1834) e Reicha a Parigi (1835-1836). La carriera di concertista lo porta in numerosi paesi, tra cui la Russia dove soggiorna per vari anni (1846-1851) e – fatto eccezionale per l’epoca – gli Stati Uniti in tre occasioni. Docente al Conservatorio di Bruxelles dal 1871, getta le basi della scuola violinistica belga (tra i suoi allievi anche Ysaÿe). Ma nel 1873 in seguito a un attacco rimane parzialmente paralizzato ed è costretto ad abbandonare l’attività di concertista. Dal 1879 vive in un sanatorio nei pressi di Algeri, dove muore due anni dopo. Il violinista suscita l’entusiasmo in particolare di Schumann che lo paragona a Paganini. Anche se il virtuoso relega il compositore nell’ombra, le sue opere sono nondimeno ammirate da musicisti esigenti quali Berlioz e Cajkovskij. Vieuxtemps ha scritto soprattutto per il suo strumento (sette concerti, numerose composizioni con pianoforte, tre quartetti per archi, un trio con pianoforte), privilegiando un virtuosismo teatrale retaggio di Paganini. Ma incastona questo ricco vocabolario violinistico in una tessitura sinfonica moderna ed è un innovatore in ambito formale. Ne sono testimonianza per esempio il Concerto n. 4 in quattro movimenti, arricchito di uno scherzo (1850), o anche il Concerto n. 5 i cui tre movimenti si susseguono senza soluzione di continuità (1861).