Lindaraja
Brano per due pianoforti composto nell’aprile 1901 ed eseguito per la prima volta il 28 ottobre 1926.
Nel 1925, alcuni manoscritti per due pianoforti di Claude Debussy, precedentemente perduti, riemersero suscitando l’interesse dell’editore Jean Jobert, che ne acquisì i diritti e li pubblicò nel 1926. Il 28 ottobre dello stesso anno, Lindaraja fu eseguito per la prima volta in pubblico da Jean Roger-Ducasse e Marguerite Long alla Société musicale indépendante, insieme ad alcuni estratti da Le Roi Lear. Il titolo (assente nel manoscritto originale) evoca uno dei patii del palazzo dell’Alhambra, per cui lo si può considerare un primo abbozzo della Soirée de Grenade, il secondo brano delle Estampes, composte da Debussy nel 1903. Tuttavia, gli specialisti di Maurice Ravel vedono in questa partitura un segno dell'influenza di quest’ultimo sull’autore di Pelléas et Mélisande: in effetti, l’impiego del pedale ostinato è simile a quello adottato da Ravel nell’Habanera dei suoi Sites auriculaires per due pianoforti (1895). La ricomparsa di un nuovo numero d’opera interessò la stampa parigina, ma non rivoluzionò il modo in cui gli “anni ruggenti” consideravano Debussy. Nel «Gaulois» del 31 ottobre 1926, Pierre Leroi scrisse: «È una gioia riconoscere, nel corso del suo sviluppo, il modo indimenticabile in cui il maestro scomparso ha segnato alcune delle sue composizioni per pianoforte. Non c'è niente di più accattivante del motivo ritmico iniziale che percorre tutto il pezzo con un soffio dolcemente vivificante; ancora una volta, abbiamo assaporato quelle scoperte sonore, quel gusto armonico e quel tessuto vaporoso che ci hanno tanto incantato in altre opere».
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data di pubblicazione : 18/10/23
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