Le Pré aux clercs
Dalla Rivoluzione alla Restaurazione, i francesi conobbero un lungo periodo di disordini politici, che ogni tanto prendevano l’andamento di una guerra civile. Al termine delle Giornate di luglio del 1830, quando la pace sembra ormai acquisita, giunge il momento di esorcizzare gli eventi appena conclusi: come di consueto, la scena lirica parigina non tratta apertamente il soggetto ma si riallaccia al conflitto fratricida che divampò il giorno di San Bartolomeo (25 agosto 1572). È appunto un romanzo di Prosper Mérimée pubblicato nel 1829 – Chronique du temps de Charles IX – a fornire lo spunto per il libretto del Pré aux clercs, rappresentato all’Opéra-Comique nel 1832; quattro anni dopo, Eugène Scribe attinge il suo canovaccio per Les Huguenots di Meyerbeer (grand opéra destinato all’Académie royale de musique) dalla stessa fonte. L’enorme successo di queste due opere, esattamente contemporanee, dimostra che erano in perfetta consonanza con le preoccupazioni dell’epoca. Nel completare Le Pré aux clercs, Hérold firma il suo ultimo opéra-comique (morirà tre settimane dopo la prima rappresentazione) e il suo capolavoro. Dall’ouverture agli insiemi vocali, la semplicità del canto, la forza degli effetti drammatici e l’efficacia della scrittura corale attestano anche come Rossini fosse stato assimilato dai colleghi francesi suoi contemporanei – e suggeriscono le nuove ambizioni di un genere che si supponeva leggero…
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Journal des débats, 1832/12/17 [Le Pré aux clercs d’Hérold]
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data di pubblicazione : 15/12/23
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