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Quartetto per archi n. 2 in la maggiore

Compositore/i :
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Formazione musicale :
Instrument(s) :

Allegretto moderato – Andante – Vivace ma non troppo – Allegro molto

Violinista virtuoso e quartettista, docente del corso di ensemble strumentale del Conservatoire de Paris, Benjamin Godard con questo Quartetto per archi n. 2 in la maggiore ci ha lasciato un lavoro magistrale. Secondo Alfred Bruneau, Godard «si faceva quasi un punto d’onore di ignorare completamente Wagner e si vantava a ogni occasione di non avere mai aperto una partitura del grande maestro». Non sorprende, quindi, che il suo secondo quartetto sia stato eseguito per la prima volta nel 1878 da un ensemble diretto da Eugène Ysaÿe presso la Société nationale de musique, il cui motto «Ars gallica» esprime l’ambizione di ridare lustro alla musica strumentale francese dopo la disfatta del 1870. Questo quartetto s’iscrive in una vena squisitamente romantica. Inizia con un tema pastorale, al quale si contrappone un secondo tema di estrema soavità, cantato dalla viola e dal primo violino. Similmente, il movimento lento inizia con una scrittura a unisoni in cui risuona uno strano corale di carattere arcaico, per poi evocare i sestetti di Brahms nella pienezza sonora dei ritorni armonizzati e variati del tema. Dopo un rapido e malizioso Scherzo, Godard propone un breve Vivace ma non troppo e infine conclude con un magistrale Allegro molto, la cui scrittura vorticosa e l’uso dei pizzicati richiamano l’ouverture del Sogno di una notte di mezza estate, o anche alcune pagine dei quartetti di Mendelssohn.

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https://www.bruzanemediabase.com/it/node/3300

data di pubblicazione : 25/09/23



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