Une poétique musicale au tamis de la guerre : le sas de 1919
Avvicinare l’idiosincrasia dell’arte di Lucien Durosoir costringe a interrogare le ragioni della sua singolarità e aggiornare gli annessi e connessi di questa opera e del genio del suo autore (1878-1955). Spiegata al termine della Grande Guerra vissuta sul fronte nelle trincee dal 1914 al 1918, e dopo il passo di esercizi di preparazione intensivi nel 1919, la composizione di Lucien Durosoir si compie con una maturità immediata e sbalorditiva come fuori contesto di scuole, talmente le influenze iniziali sono trasformate in un tutto potente e una forma compiuta di opera. Non solo l’uomo ha un forte temperamento e il virtuoso del violino che fu dal 1897 al 1914 in Europa un’immensa cultura musicale, ma il cimento selvaggio della grande Guerra fissa – e per sempre, dal 1919 al 1950 – la più alta ambizione artistica che sia alla sua creazione: un arrivo all’”essenziale” e da una poetica musicale in simbiosi con la creazione-figurazione dei poeti ricevuta in esempio-modello di una poiêsis che permette di accedere all’essere stesso del reale. Non secondo qualche ideale dell’io di tipo romantico, ma secondo un ideale di opera a dimensione -ontologica- di mondo, seguendo l’esempio taumaturgico di un Lecomte de Lisle in poesia. E, dopo una favolosa prima mietitura di “frutti maturi” durante gli anni 1920-21-22, sarà in una dinamica di grandezza in espansione, al suo culmine opera dopo opera sino al 1934, e in una logica di modernità esigente, audace ed anche serena, preoccupata – al modo di un Paul Valéry nella sua poesia come nella sua Poetica – dalla chiarezza delle sue forme e dei suoi flussi, mai incoativa: moderna senza modernismo.
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data di pubblicazione : 26/09/23