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Faust et Marguerite

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Saynète buffa, rappresentata per la prima volta al Concert des Ambassadeurs.

Mentre l’esordio del Faust di Gounod al Théâtre-Lyrique non dà origine a vere e proprie parodie sulle scene minori, la situazione è completamente diversa, dieci anni dopo, quando l’opera viene ripresa (e rielaborata) all’Opéra. Il 23 aprile 1869 Le Petit Faust di Hervé inaugura la sequenza dei Faust da operetta che invaderanno i teatri, i caffè concerto e persino le riviste di fine anno. Peraltro, la saynète buffa di Frédéric Barbier, su libretto di Félix Baumaine e Charles Blondelet, è una parodia non tanto dell’opera di Gounod in sé, quanto degli artisti destinati a interpretarla in ogni angolo della Francia. Mette in scena una coppia di coniugi, il signor e la signora Lehuchoir, “cantanti di provincia”, che si apprestano a interpretare Faust e Marguerite a Fouilly-les-Mouches. La comicità della situazione sta nello scarto tra le attese del pubblico – che desidera assistere al grand opéra senza dovere recarsi a Parigi – e gli scarsi mezzi a disposizione degli artisti. L’aria dei gioielli dimostra che sono falsi, i couplets delle bretelle rivelano che i costumi di scena sono usurati, quelli del trucco scherzano sull’abuso di questo espediente “coprimiserie”… Le onomatopee dilagano, i dialoghi diventano sempre più assurdi. Se ne prende gioco la pièce stessa, aggiungendo una pillola di autoriflessione a questo teatro nel teatro: “Signora, Lei non deve giudicare le parole e la musica che ha da cantare! Quanto più è stupido, ora, tanto più è spirituale”. Seguono poi il duetto d’amore e l’aria dell’estasi, ma, quando i due sposi sembrano infine pronti a entrare in scena, una sorpresa li attende.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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