Les Abencérages ou L’Étendard de Grenade

Con Les Abencérages il compositore torna all’opera lirica dopo dieci anni di silenzio. Cherubini si associa al librettista Étienne de Jouy, il quale si ispira al romanzo Gonzalve de Cordoue di Jean-Pierre Claris de Florian. Il matrimonio tra Almansor e Noraïme, entrambi del clan degli Abencérages, è minacciato dal clan rivale degli Zégris, il cui capo è pure innamorato di Noraïme. Gli Zégris mettono in atto uno stratagemma per far cadere Almansor in disgrazia. Accusato ingiustamente, questi ritrova il suo onore grazie all’intervento di Gonzalo di Cordova. L’opera riscuote un certo successo (una ventina di rappresentazioni dopo una brillante prima diretta da Louis-Luc Loiseau de Persuis, cui assiste anche la coppia imperiale), ma cade nell’oblio dopo la caduta dell’Impero. Peraltro, Les Abencérages è una gemma di quel grand opéra romantico francese che sta per emergere nei lavori di Catel, Le Sueur o Spontini. Sotto diversi aspetti essa anticipa alcuni degli esempi più illustri di questo genere: per l’importanza dello sviluppo della scrittura delle varie parti (forse sotto l’influenza della recente scoperta parigina delle sinfonie di Beethoven); per la ricerca di timbri che si confacciano alle esigenze drammatiche, contrapponendo nell’orchestra i legni o le fanfare degli ottoni al lirismo degli strumenti solisti; per l’intricato legame dell’intrigo amoroso con il grande affresco storico (Jouy radica qui durevolmente il grand opérafrancese nel riferimento costante alla storia); infine, per l’importanza dei cori, il cui ruolo non è tanto decorativo quanto piuttosto funzionale allo drammaturgia.