Rodolphe KREUTZER

Nato a Versailles, Kreutzer è figlio di un violinista della Chapelle royale, il quale gli insegna il proprio strumento prima di affidarlo nel 1778 ad Anton Stamitz, in quel periodo a Parigi. I suoi progressi sono sufficientemente rilevanti perché egli sia in grado fin dal 1780 di esibirsi al Concert Spirituel, in un concerto di sua composizione. Di lì a tre anni, diciassettenne, succede al padre presso la corte di Luigi XVI. Virtuoso provetto ma anche compositore prolifico, nel 1790 Kreutzer diventa violino solista del Théâtre-Italien, dove fa rappresentare i suoi più bei lavori per la scena, Jeanne d’Arc à Orléans (1790), poi Paul et Virginie e Lodoïska (1791). Nominato professore di violino alla fondazione del Conservatorio (1795), posto che occupa fino al 1826, contribuisce attivamente alla nascita della scuola violinistica francese, in particolare grazie al Méthode de violon du Conservatoire che elabora con i colleghi Rode e Baillot (1803). In parallelo, Kreutzer intraprende una lunga carriera all’Opéra di Parigi come violino solista (1801-1816), poi come maestro d’orchestra (1816-1824) e infine come direttore (1824-1827). Benché la sua quarantina di opere e opéras-comiques – pur di bella fattura, in uno stile preromantico erede di Gluck e di Beethoven – sia oggi pressoché dimenticata, alcuni suoi lavori strumentali (tra cui diciannove concerti per violino, alcune sinfonie concertanti e i Quarante Études et Caprices per violino) vengono ancora eseguiti. Il suo nome rimane invece inciso nella storia, grazie all’omaggio che nel 1805 Beethoven rende al suo talento dedicandogli la celebre Sonata a Kreutzer.