Un artista alla prova del suo secolo. La corrispondenza di Étienne-Nicolas Méhul (Vincent Hadot)
Mi sembra che il popolo debba cantare, e che il compito di dare voce al suo canto spetti all’opera. (Lettera a Payan-Dumoulin, giugno 1794)
Étienne-Nicolas Méhul (1763-1817), compositore delle Ardenne nato a Givet, seppe ritagliarsi un posto di rilievo nel pantheon della musica francese post-rivoluzionaria. Autore nel 1794 del celebre Chant du Départ, fratello della Marsigliese, Méhul riuscì a evitare gli orrori del Terrore prima di legarsi alle sorti del generale Bonaparte, allora nel pieno della sua ascesa politica. Ispettore del Conservatorio e membro dell’Institut de France, Méhul gravitò intorno al centro del potere senza tuttavia cedere alla tentazione di comporre solo musica di gusto napoleonico; sarà lui ad aprire la strada ai primi compositori romantici francesi.
La fama gli procurò molti onori e altrettanti intrighi, tanto che il compositore finì per rifugiarsi nella sua casa di Pantin tra i suoi tulipani. Di indole malinconica, non intendeva sacrificarsi alle vessazioni e alle critiche dei suoi detrattori in un momento in cui il potere costituito stava vacillando. Il suo ritorno in auge fu ostacolato dalla malattia. Minato dalla tubercolosi, Méhul tentò un soggiorno curativo a Hyères, durante il quale scrisse numerose lettere agli amici rimasti a Parigi, seguendo le attualità musicali ed esprimendo un netto giudizio sui suoi contemporanei.
Compositore di sonate, inni rivoluzionari, opere e sinfonie, Étienne-Nicolas Méhul fu uno degli artisti più famosi di questo periodo storico cruciale, di cui descrive le difficoltà, le gioie e gli stati d’animo. La sua corrispondenza, composta da oltre 140 documenti, permette al lettore di calarsi nei panni di una delle personalità artistiche più gloriose del Consolato e del Primo Impero. Attraverso la sua penna, ci vengono rivelati i principi che hanno forgiato la personalità e l’opera di questo straordinario compositore, nonché le amicizie e gli odi che animavano la comunità artistica francese del tardo Settecento e del primo Ottocento.
Vincent Hadot è curatore del patrimonio del Musée national des châteaux de Malmaison et de Bois-Préau dal 2021. Archeologo e storico, si occupa tra l’altro della musicologia del periodo post-rivoluzionario e ha al suo attivo varie pubblicazioni recenti sui gusti musicali di Eugène de Beauharnais. Parente della famiglia Méhul, Vincent Hadot si è interessato precocemente alla storia dell’autore dello Chant du Départ e presenta qui i risultati di oltre dieci anni di ricerche.
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data di pubblicazione : 14/12/23